domenica 24 giugno 2012

Frittelle di ceci con tahin, uvetta e germogli di ravanello

Ecco una ricetta appetitosa di facile preparazione, adatta come antipasto, secondo piatto, o per la merenda… a dir la verità, nel mio caso ha fatto da colazione, per cominciare al meglio questa giornata di domenica!
La base è costituita da una frittella di farina di ceci, una preparazione diffusa in tante regioni italiane, e chiamata panella in Sicilia, cecina in Toscana, farinata in Liguria: è una miscela di farina di ceci e acqua, in proporzione di circa 1 a 3 (nel mio caso, con 100g di farina e 300g di acqua sono venute quattro frittelle molto sottili).
Acqua e farina vanno mischiate facendo attenzione alla formazione di grumi, fino ad ottenere un composto liquido ed omogeneo, che va lasciato riposare per qualche ora (da 8 a 12), coperto con un canovaccio, e rigirando di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo, si aggiunge dell’olio extravergine di oliva (un cucchiaio per 100g di farina) e un pizzico di sale: il preparato è pronto per la cottura, che va fatta in una padella antiaderente larga e bassa, messa sul fuoco alto e spolverata con dell’olio di girasole (l’olio è pochissimo, e deve creare un velo appena percettibile); si può procedere con un mestolo alla volta del composto di acqua e farina, che dovrà formare delle frittelle alte appena un paio di millimetri.
Lasciata raffreddare la prima frittella, ne ho spalmato su di una metà del tahin, o crema di sesamo, poi cosparsa di uva passa (ammollata per una buona mezz’ora); infine ho aggiunto i germogli di ravanello e ripiegato in due… forse la sequenza fotografica si commenta senza bisogno di parole.
Ecco pronta la colazione, sostanziosa, ma prima di un giro in bicicletta ne vale la pena: Kanpai!






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