mercoledì 25 maggio 2011

Panino al pecorino e germogli di ravanello

Di recente ho avuto l’idea di sperimentare i possibili usi dei germogli col pane, in particolare come “farcitura” di panini per il pranzo, o per una merenda di metà mattinata. Spero che questa sia la prima di una serie di ricette di successo!

L’idea dei germogli di ravanello col pecorino mi é forse venuta al vedere le fave nei mercati: chissà se un giorno questo abbinamento diventerà altrettanto celebre di fave e pecorino...
Come pane ho scelto un panino integrale, come formaggio un pecorino toscano semi-stagionato, tagliato a fette sottili; sopra il pecorino ho aggiunto una rigogliosa foresta di germogli: che spettacolo!
Mangiarlo davanti al computer mi sembrava un pò riduttivo, allora ne ho approfittato per aggiungere un altro spettacolo alla mia vista: il Colosseo! Un bel panino al colle Oppio, davanti al foro romano, non posso certo lamentarmi quest'oggi: kanpai!

ps Magari un giorno chiederò una licenza come venditore ambulante di panini, chiamerò questo proprio: “Colosseo”. Chissà se a mezzogiorno ci sarà la fila per prenderne uno???
:-O)

martedì 24 maggio 2011

Il germoglio colpisce ancora... (bruschetta con paté di olive e germogli di lenticchie)

Ci sono quei giorni in cui ci si sente ispirati, e sboccia un’idea per la quale non si hanno dubbi, e si fa quel che si deve fare; così, all’una di oggi, sono uscito nonostante il caldo afoso in cerca di olive. Perché proprio le olive?
Tenevo in frigo da parecchi giorni una busta di germogli di lenticchie; sono fra i germogli che si conservano meglio, oltre a germogliare senza bisogno di troppe attenzioni, insomma proprio dei bravi ragazzi, del tipo a cui daresti volentieri in affitto un appartamento perché sai che lo terranno bene.
Aprendo e chiudendo il frigo ogni giorno, il mio subconscio deve avere cominciato a rimuginare sul cosa farci con queste lenticchie. Questa mattina, ha portato a termine il suo compito con una semplice ricetta che consiglio caldamente: il paté di olive e germogli di lenticchie, con un pizzico di sesamo!
Rientrato a casa con una busta di olive nere snocciolate, di quelle buone già dall’aspetto, ne ho preso una manciata, bene sgocciolate, e le ho passate nel mixer con un’uguale manciata di germogli di lenticchie ed un cucchiaio di sesamo. Tutto qui! Semplice, no? Tocco finale, ho giusto aggiunto un filo d’olio d’oliva per avere una consistenza più cremosa.
Tostate due fette di pane integrale, ho spalmato il paté, aggiunto un’oliva su ciascuna a mo’ di decorazione, servito nel piatto: un antipasto davvero sfizioso... il germoglio colpisce ancora: kanpai!

ps
Commenti aggiuntivi: si può variare la proporzione di olive e lenticchie, a seconda di quale sapore si prediliga; il paté é adattissimo anche per condire la pasta, magari insieme ad una dadolata di pomodoro fresco, ne parlerò in dettaglio un’altra volta!

domenica 22 maggio 2011

Superdelizia deliziosa (ovvero: spaghetti al pesto vegetale con germogli di aglio e alfa-alfa)

Questa volta vorrei cominciare subito da una foto; certo non é professionale, così come non lo é la mia maniera di cucinare, ma proprio per questo mi piace condividere i miei esperimenti culinari: penso che, come me, chiunque voglia applicarsi ai fornelli possa ottenere ottimi risultati, e cucinare un pasto sano, semplice, saporito e nutriente. Forse questa ricetta sarà di ispirazione per qualcuno...

Da quando ho dovuto rinunciare ai formaggi, per via di un’intolleranza, non ho potuto più gustare il pesto, uno dei miei condimenti preferiti per la pasta. L’altro giorno, però, mi hanno regalato un cospicuo mazzetto di basilico che non poteva non tentarmi e... stuzzicare la mia fantasia! Così l’ho messo in fresco nel frigo, mentre la mia testa ribolliva e rimuginava.
Circostanza ha voluto inoltre che, per via di un esperimento di scienza germogliosa (ne avete mai sentito parlare :-O) ), era venuta a “maturazione” una ciotola di germogli d’aglio! Sembrava proprio che tutti gli astri fossero favorevoli alla preparazione di un pesto al basilico, forse non precisamente secondo i canoni genovesi...
Ieri ho messo a mollo dei ceci (circa 50g), scelti come sostituto del pecorino, che ho fatto bollire questa mattina; li ho passati successivamante nel mixer insieme ad una manciata di pinoli, abbondanti foglie di basilico lavate ed asciugate, olio fino ad ottenere una consistenza cremosa.
Ho messo a cuocere gli spaghetti, mettendo da parte un poco dell’acqua di cottura prima di scolarli, e... ero un pò in fibrillazione, il mio sesto senso (quello dello stomaco per intenderci) aveva già capito che l’esperimento era andato a buon fine! Ho mischiato gli spaghetti al pesto, utilizzando l’acqua di cottura per amalgamare bene il tutto, servito nel piatto.
Tocco finale, cospargo di germogli d’aglio (pochi) e di alfa-alfa (abbondanti).
Sarà che oggi é il mio compleanno, e irradio buon umore, ma questo piatto é veramente delizioso. I germogli di alfa alfa accompagnano benissimo la pasta, così come quelli di aglio dal sapore vivo ma delicato... kanpai!

sabato 21 maggio 2011

Evviva l'Italia! (ovvero: macedonia di frutta tricolore con germogli di alfa-alfa)

Questa mattina, svegliatomi di buon umore, ho deciso di prepararmi della frutta da arricchire con i germogli, una sana colazione per cominciare bene questo sabato. Dovrò essere in forma, visto che stasera ricevo ospiti per festeggiare il mio compleanno!
Ho anche approfittato di questo periodo, così ricco in termini di "varietà ortofrutticola",per celebrare il 150° anniversario dell'unità del nostro paese: una macedonia di frutta tricolore... evviva l'Italia!
Molto semplice: taglio a pezzettini due grossi kiwi (il verde), una mela golden (il bianco), delle fragole (il rosso), e guarnisco con una manciata di mandorle germogliate e di germogli di alfa-alfa (altro bianco...). Il gioco é fatto!
Che piacere per la vista, questa bellissima composizione della natura mi nutre ancor prima di assaggiarla: non può mancare una foto questa volta ... kanpai!
ps
Forse qualcuno ha sentito parlare per la prima volta di mandorle germogliate: é semplicissimo, basta sgusciarle e lasciarle a mollo una notte, o al più 24 ore. Dopo averle scolate, si toglie anche la pellicina: si può intravedere il germoglio che comincia a spuntare (anche nella foto).
La germinazione attiva una serie di processi grazie ai quali il contenuto nutritivo aumenta, e determinate sostanze vengono pre-digerite, facilitando così il successivo lavoro dello stomaco. Purtroppo non ho delle tabelle nutrizionali da condividere, provare per credere!

mercoledì 18 maggio 2011

Polpette di borlotti e germogli di senape

Per questo esperimento riuscito devo rendere onore alla mia amica Angela, che mi stimola spesso con resoconti di ricette che non mi sarei mai sognato di provare altrimenti.
Questa sera sono alla ricerca di un modo per sperimentare i germogli di senape, è una prima assoluta! In genere la senape accompagna dei secondi, e proprio ieri Angela mi ha raccontato delle sue polpette ai fagioli: come non provarle!
In effetti la mattina avevo fatto bollire dei borlotti, ammollati la sera precedente, sarà stato un caso...?
 Metto i fagioli nel mixer con una carota, del sedano, mezza cipolla, due cucchiai di farina per addensare, sale e pepe, un bel cucchiaio di germogli di senape; passo il tutto per qualche istante, sapore e consistenza sembrano quelli giusti! Preparo delle polpettine di media dimensione compattando il preparato, le cospargo di pan grattato, eccole pronte a saltare in padella! :-)
Le friggo per pochi minuti con uno spicchio d’aglio, riserbandomi per un’altra volta di cuocerle al forno, sono curioso di testare il risultato: la senape si adatta perfettamente alla ricetta, il gusto é molto delicato. Con un contorno di cicoria all’agro, una sinfonia di sapori in equilibrio, cosa desiderare di più: kanpai!

Spaghetti ajo oio e peperoncino con germogli di alfa-alfa

Gli spaghetti aglio olio e peperoncino son così buoni e semplici... cosa c’è di meglio quando si torna a casa la sera, si ha fame, e non troppa voglia di cucinare? Se poi siamo a Roma, l’atmosfera della capitale conferisce a questo piatto un gusto che non si potrebbe ripetere altrove! Quando abitavo e cucinavo a Bruxelles era un’altra cosa in effetti, sarà stata l’umidità.. :-O)
Tuttavia, questa ricetta mi ha sempre lasciato un pò insoddisfatto per le proprietà nutritive: solo carboidrati, in sostanza. Che dilemma: come fare a creare un piatto più equilibrato senza alterarne la sua natura originaria?
Ancora una volta, i germogli mi son venuti in soccorso: l’alfa-alfa si accompagna magnificamente alla pasta (oltre che alla pizza e ai panini, ma di questo parlerò un altro giorno).
E così, mentre gli spaghetti bollono in pentola, nel pentolino sfrigola l’olio con lo spicchio d’aglio e un pizzico di peperoncino; approfitto di questi otto minuti di cottura per un breve rilassamento di fine giornata, ma già mi viene l’acquolina in bocca: scolato lo spago, lo passo per qualche istante in padella, lo faccio scivolare dolcemente nel piatto.
Tocco finale: ricopro di germogli di alfa-alfa, che spettacolo! Ahimé... la mia macchina fotografica ha dato forfait, questa volta niente foto. Vi lascio immaginare la consistenza degli spaghetti, il profumo dell’aglio, il piccante del peproncino, l’energia dei germogli, l’armonia dell’insieme: kanpai!

Biete con patate, amaranto e germogli di fieno greco

Questa sera vorrei condividere una semplice ricetta e alcuni pensieri; come d’abitudine, ho preparato la cena per me, mentre mio padre cuoceva delle bistecche alla griglia per alcuni ospiti. Mi sono tornati in mente i tempi in cui non potevo fare a meno di certi sapori, come quelli di carne, salumi e formaggi, che per scelta e per intolleranze ho finito per abbandonare quasi del tutto. E mi sono ricordato della mia passata avversione per le verdure, fatta eccezione...  delle patate fritte!
In pochi anni, i miei gusti in cucina hanno subito una vera e propria metamorfosi, non per abbracciare una qualche teoria o “disciplina” alimentare, ma come conseguenza di un processo di consapevolezza e di ascolto di me stesso. Insieme ad un pizzico di creatività!
Da qui é nato il piacere di un’alimentazione molto varia in cereali, legumi, frutta e verdure, semi, oli... e germogli naturalmente! E poi l’idea di trasformare il cibo il meno possibile, secondo i casi e le stagioni: mangiando crudo, facendo germogliare, usando cotture rapide al vapore, evitando spesso anche i soffritti che, trovo, nascondono il sapore naturale delle verdure.
Ma ho già parlato abbastanza, e le esigenze di palinsesto mi impongono di passare al dunque! Ho avuto l’idea di preparare dell’amaranto speziato, per accompagnare le biete e le patate che avevo già fatto cuocere (al vapore, per l’appunto). L’amaranto é un cereale poco noto, originario del Sud America, che si presenta sotto forma di pallini minuscoli; va bollito per pochi minuti, ha un sapore simile alla nocciola, ed é ricchissimo di proteine e di calcio. Mi sono così ritrovato con l’allegra e colorata ciotolona di biete, patate a dadini, e amaranto; nel frattempo, avevo fatto scaldare dell’olio con del cumino e un pò di peperoncino, col quale ho innaffiato il piatto.
Tocco finale, una manciata abbondante di germogli di fieno greco: mischiato, non shakerato... il pasto é pronto! Semplice, saporito, completo, a digestione rapida... cosa desiderare di più?
Kanpai!

Patate fritte... alla cinese, con germogli di cavolo e fieno greco

Avevo l’idea, chissà perché, che i germogli di cavolo e di fieno greco potessero accompagnare egregiamente un contorno di patate: così, per questo pranzo di sabato, un pò svogliato, ho rispolverato una ricetta semplicissima ma gustosa, insegnatami dalla mia amica Huajing di Pechino. Mi sono giusto permesso qualche elaborazione “mediterranea”, nella scelta degli aromi.
Le patate fritte alla cinese... non sono fritte! Non poteva non esserci il trucco. Taglio due patate a dadini e, dopo breve ammollo in acqua per rimuovere l’amido, le faccio cuocere al vapore per dieci minuti. Nel frattempo scaldo in un padellino dell’olio d’oliva, con uno spicchio d’aglio, del peperoncino e qualche foglia di salvia. Disposte le patate nel piatto, le arroso con l’olio che sfrigola per pochi istanti, comunicando così il sapore vivace degli aromi.
Cospargo il tutto col fieno greco e poi col cavolo, sembra una  piramide di germogli, ricca di gusto e vitamine: kanpai!


Riso agli asparagi con germogli di senape

Che belle queste giornate di maggio, il cielo azzurro e i meravigiosi colori del tramonto; sono in cucina e tengo le finestre aperte, le rondini volano basse e il loro stridio mi mette tanta allegria!
Prima di rientrare a casa avevo comprato degli asparagi, con l’intuizione che potesse essere l’ingrediente giusto per quell’idea che mi stuzzicava dalla mattina. Da una breve ricerca su internet, avevo visto che la senape non viene utilizzata coi primi: una vera sfida... ho deciso di cimentarmi! In quattro e quattro otto formalizzo il piano e mi metto ai fornelli per un riso agli asparagi con germogli di senape.
Il riso integrale é già pronto, cotto al mattino mentre preparavo colazione (e poi dicono che noi uomini non siamo multitask...). Pulisco gli asparagi, li taglio a pezzettini e li cuocio al vapore per una decina di minuti, aggiungendo al termine le punte che avevo tenuto da parte. Faccio soffriggere la cipolla, aggiungo il riso e poi una parte degli asparagi, mischiando il tutto a fuoco bassissimo.
E gli altri asparagi? E i germogli? Sarete curiosi...?
Metto nel mixer gli asparagi restanti, una cucchiaiata di germogli di senape, un filo d’olio e limone e preparo una crema: un paio di aggiustamenti per ottenere la giusta miscela... la crema é pronta per raggiungere il riso nella padella.
La cena é pronta, servo nel piatto, che peccato non avere ospiti questa sera: dovrò fare un bis in compagnia un altro giorno!
Kanpai!

Insalata siciliana di arance e germogli di ravanello

Mi domando se i miei amici siciliani acconsentirebbero e definire tale questa insalata. Di certo, per come é nata e per la sua semplicità, mi ricorda la storia che ho sentito dal mio amico Antonio, di Comiso, su certe ricette contadine siciliane: accostamenti ideati dai contadini che partivano per i campi la mattina e, a pranzo, mangiavano ciò che avevano a disposizione nei campi, ad esempio le arance con la cipolla fresca.
Addentrandomi in cucina per un rapido spuntino, mi son trovato davanti proprio una bella arancia, dall’aspetto dolce e succoso, e la vaschetta dei germogli di ravanello, di cui conosco bene il gusto pungente nascosto dietro quell’aria mite...
Ecco che in quattro e quattro otto: l’arancia é sbucciata e tagliata a pezzettoni, aggiungo una manciata abbondante di germogli, un filo d’olio d’oliva saporito, e qualche gheriglio di noce, immaginando (giustamente) che avrebbero reso il sapore più equilibrato.
Giusto il tempo di immortalare il piatto, sono pronto a gustarmi la merenda: kanpai!