venerdì 30 settembre 2011

Farro al sugo di peperoni e zucca, con germogli di alfa alfa

Cari lettori,
dovete sapere che sono un grande appassionato di zucca, e quando arriva la stagione me la cucino in tutte le salse: fritta con rosmarino e peperoncino, panata al forno, nel risotto, nella minestra con un filo di cannella...
Passando al mercato l’altro giorno, ho adocchiato una bellissima zucca, della quale non so però dirvi la varietà: di medie dimensioni, dal colore verde scuro con qualche traccia di giallo e, all’interno, una polpa arancione come una carota. Succulenta all’aspetto... non ha tradito le attese neanche all’assaggio!  
In questo caso ho deciso di utilizzarla per preparare un sugo, non per una pasta, ma per il farro, tenuto a mollo una mezz’oretta e cotto in acqua salata per una quindicina di minuti. Il farro è uno stretto parente del grano (un suo progenitore si dice), con caratteristiche nutritive simili; è una pianta molto resistente, la sua coltivazione non richiede nè fertilizzanti nè pesticidi, e può essere effettuata su terreni non adatti ad altre colture; è molto saporito e, dopo averlo scoperto, ne son diventato rapidamente un estimatore!
Per la preparazione della salsa, ho optato per il binomio zucca e peperoni, guarniti da svariati odori... è andata più o meno così: ho preparato un soffritto di cipolla, “stufata” nell’olio d’oliva a fuoco molto basso e col coperchio finchè non è diventata lucida all’aspetto; ho aggiunto contemporaneamente i peperoni tagliati a listarelle sottili e la zucca a pezzetti piccoli, e ho lasciato cuocere il tutto per una decina di minuti, fino al punto in cui i peperoni si erano ben ammorbiditi e la zucca poteva essere schiacciata con la forchetta. Dopo avere accorpato un buon cucchiaio di prezzemolo tritato, ho aggiunto il farro scolato e spolverato con una macinata abbondante di pepe.
Tutto pronto, ho servito nel piatto e guarnito coi germogli di alfa-alfa: questa volta credo di esser riuscito a scattare una foto perlomeno decente, spero possa comunicare anche a voi tutta l’allegria che mi ha messo questa ricetta!
Ho contemplato lo spettacolo per qualche istante, per poi lasciare che fosse il palato a deliziarsi: kanpai!


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